Appartamenti Milano: Vuoto uno su tre
Durante la Milano Design Week, gli affitti brevi hanno conosciuto un picco non solo nella città stessa, ma anche nei dintorni come Monza e l’hinterland. Tuttavia, nonostante l’ampia diffusione del Fuori Salone, molti appartamenti rimangono vuoti o poco utilizzati. A Milano, come in altre città italiane come Napoli, Roma e Firenze, meno del 50% degli appartamenti disponibili è effettivamente occupato. Le ragioni di questa sotto-occupazione sono varie, secondo Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB Spa, la cui società gestisce oltre 2.600 unità in affitto in tutta Italia.
Zorgno attribuisce la scarsa occupazione agli standard elevati richiesti dagli ospiti, che preferiscono soluzioni gestite professionalmente e non accettano rischi. Inoltre, gli host non professionali possono avere difficoltà nell’assicurare una disponibilità costante e nell’adattarsi con tariffe dinamiche. Questo porta a una segmentazione nel settore degli affitti, dove solo coloro che operano con standard elevati e rispetto delle regole riescono a emergere. Inoltre, Zorgno sottolinea che oggi c’è una crescente tendenza verso prenotazioni last minute e una maggiore flessibilità nelle politiche di rimborso.
Questi fattori evidenziano l’importanza della gestione professionale negli affitti brevi, con investimenti mirati nel revenue management e un approccio trasparente e immediato con i clienti. In un mercato sempre più competitivo, il successo non è tanto determinato dalle tariffe, ma piuttosto dal tasso di occupazione. Infine, il mercato degli affitti brevi sta vivendo una sorta di selezione naturale, dove solo coloro che riescono a soddisfare le esigenze degli ospiti e ad adattarsi alle dinamiche del mercato possono prosperare.
L’andamento degli affitti durante la Milano Design Week
L’arrivo della Milano Design Week dà il via alla frenetica corsa all’affitto a Milano e nei suoi dintorni. Tuttavia, questo fenomeno non è altro che la manifestazione di una crisi immobiliare per la capitale della moda, che da tempo soffre di una cronica carenza di proprietà disponibili. Questo problema non si limita alla breve settimana del Salone del Mobile, ma lo precede e lo supera di gran lunga.
L’impatto della Design Week si fa sentire già prima dell’inizio del Salone del Mobile. I costi degli affitti a Milano triplicano rispetto alla media settimanale, registrando un aumento del 214% (Fonte: Abitare Co.). Di conseguenza, i visitatori dovranno sborsare cifre sempre più salate, con una media di 3855 euro a settimana. Questo effetto si estende con maggiore intensità verso l’esterno. Nella provincia di Monza e Brianza, dove si terranno alcuni eventi del Fuorisalone, gli affitti aumentano del 290%. Anche nelle zone circostanti la situazione è critica: a Rho e Sesto San Giovanni i prezzi aumentano rispettivamente del 255% e del 213%. Nel capoluogo lombardo, nel frattempo, la disponibilità di alloggi è pressoché esaurita, con l’89% degli appartamenti già occupati.
Questa ondata di visitatori arriva in un momento cruciale per il mercato immobiliare, potenzialmente segnando l’inizio di una ripresa.
Negli ultimi mesi, infatti, si è registrato un certo indebolimento della domanda, soprattutto nel settore delle case in vendita a causa degli interessi più alti sui mutui. Questo ha comportato tempi più lunghi per la stipula dei contratti e una diminuzione del loro numero complessivo. Tuttavia, il 2024 potrebbe portare una forte ripresa grazie alle aspettative positive riguardo ai tassi d’interesse, anche se c’è il rischio che questa situazione esacerbata torni a mettere sotto pressione un mercato già difficile come quello milanese.
La situazione del Salone del Mobile è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio che affligge Milano. I prezzi immobiliari continuano a salire costantemente. Dopo un breve calo all’inizio del 2021, i prezzi non hanno più smesso di aumentare, con un incremento di circa 5 euro al metro quadro negli ultimi tre anni (Fonte: Immobiliare.it). Nonostante la modesta crescita del 1,7% degli affitti nel primo trimestre del 2024, Milano resta la città con i prezzi più alti a livello nazionale, con una media di oltre 23 euro al metro quadro in generale e quasi 32 euro nelle zone centrali.
Aumento degli investimenti nell’affitto a Milano, ma basso ricorso al Canone Concordato
In un periodo in cui il mercato del lavoro è in costante mutamento e le posizioni stabili sono sempre più rare, anche per scelta, e dove gli studenti, sempre più spesso provenienti da fuori sede o dall’estero, sono un’utenza in continua evoluzione, e le famiglie sono sempre meno numerose ma i figli rimangono più a lungo a vivere con i genitori, c’è la necessità di soluzioni abitative che siano temporanee e flessibili.
Questo tipo di soluzione offre la possibilità di investimenti più contenuti e di un maggiore adattamento ai cambiamenti, come cambiare casa, città o stile di vita.
I tipi di contratto e le tipologie di immobili devono rispondere a queste diverse esigenze, ma a Milano spesso gli immobili disponibili per la locazione non soddisfano le richieste dei potenziali inquilini. Tuttavia, per la prima volta, il numero di persone che affitta una casa supera leggermente il numero di proprietari.
Nel 2023 sono stati stipulati circa 1.140.000 nuovi contratti di locazione in Italia, e più della metà degli immobili in affitto sono a canone libero 4+4 anni. Solo circa un quarto dei contratti sono a canone concordato, mentre meno del 4% sono contratti temporanei per studenti e circa 700.000 sono destinati agli affitti brevi. I canoni di locazione sono in aumento, con la Lombardia in testa per incremento, e in Italia sono aumentati di quasi il 50% in 10 anni. A Milano, nel 2023, sono state affittate circa 64.000 unità immobiliari, di cui 44.000 a canone libero 4+4 e 2.700 a canone concordato 3+2.
Beatrice Zanolini, direttore di FIMAA MiLoMB e Consigliere della Fondazione Welfare Ambrosiano con delega alla Casa, osserva che grazie alla recente revisione dei valori dell’Accordo Locale, a Milano stanno aumentando i contratti a canone concordato, previsti dalla legge 431/98, ma che fino a oggi sono stati poco utilizzati. Pochi sono anche i contratti transitori per studenti, più numerosi quelli transitori ordinari, ma molti di questi non sono regolari. Si osserva una mancanza di conoscenza delle norme e si evidenzia l’obsolescenza delle leggi risalenti al 1998 per il residenziale e al 1978 per il commerciale. Questo porta alcuni proprietari ad evitare contratti complessi o troppo lunghi, contribuendo all’emergenza abitativa a Milano. La pandemia ha portato notevoli cambiamenti anche nel settore della locazione.
Il rendimento della locazione a canone concordato è vicino a quello del canone libero, considerando gli incentivi fiscali e le agevolazioni comunali. Anche il valore del canone concordato annuo al metroquadro si sta avvicinando a quello libero.
Studenti e case a Milano: L’indagine di Milano-Bicocca
La maggior parte degli studenti universitari vive con i propri familiari, mentre il 18% di loro ha un affitto privato. Un’indagine svolta dall’università Milano-Bicocca ha coinvolto circa metà dei suoi studenti, un’analisi fatta per monitorare la situazione abitativa degli iscritti, in un periodo in cui l’emergenza abitativa di Milano sta crescendo sempre più.
- Il 77,5% degli studenti sceglie Milano come meta per trovare casa.
- Il 47% risiede fuori città, nelle zone limitrofe
- Il 20% sono pendolari
Per chi vive in una casa privata, hanno dichiarato gli studenti che a pagare la locazione sono spesso i genitori.
Ma chi vuole cambiare la propria situazione abitativa cosa cerca?
Gli studenti che scelgono di cambiare situazione abitativa va in ricerca di:
- Il 30% indica il comfort abitativo
- Il 16% sottolinea la convenienza
- Il 68,9% parla di comodità per raggiungere la sede
Un dato molto importante, inoltre, rimane il numero esiguo di studenti che vivono nelle residenze universitarie: L’università riesce a soddisfare solo il 30 % delle domande di chi rientra nel limite Isee di 24 mila euro: Ciò significa che sono solo 510 posti letti attribuiti con invece 1200 aventi diritto.
Da questa indagine possiamo evincere quanto sia faticoso per gli studenti trovare un alloggio a Milano che rispetti tutte le loro esigenze e quanti di loro siano sempre in cerca di novità, UniMilano si impegna da anni per rispondere alle loro richieste.
Hai una casa in uno di questi quartieri? Ti consigliamo di affittare
Se possiedi una casa a Milano e stai considerando di affittarla, alcuni quartieri offrono un mercato immobiliare particolarmente favorevole.
Ecco una panoramica dei quartieri dove affittare la tua casa sarà più semplice e redditizio:
1. Brera:
Con la sua reputazione di quartiere artistico e culturale, affittare una casa a Brera è estremamente appetibile per una vasta gamma di inquilini. L’atmosfera bohémien e la presenza di numerosi locali trendy attirano spesso giovani professionisti e artisti in cerca di un’abitazione che rifletta il loro stile di vita creativo.
2. Navigli:
I Navigli sono rinomati per la loro vivace vita notturna e la loro posizione centrale. Affittare una casa qui è particolarmente attraente per coloro che amano l’energia della città e la comodità di avere tutto a portata di mano. La grande richiesta di alloggi nella zona assicura una costante domanda da parte di potenziali inquilini.
3. Porta Venezia:
Porta Venezia vanta una mescolanza di eleganza e tranquillità. Con i suoi parchi ben curati e le strade alberate, affittare una casa qui è un’opzione ambita sia per famiglie che per giovani studenti in cerca di un ambiente accogliente.
4. Isola:
Il quartiere in rapida crescita di Isola è una destinazione popolare per chi cerca una vita urbana dinamica e multiculturale. Le case qui sono molto richieste sul mercato degli affitti, con una costante domanda da parte di giovani professionisti e studenti internazionali.
5. Porta Romana:
Con la sua posizione centrale e la presenza di splendide residenze d’epoca, affittare una casa a Porta Romana è un’opzione altamente desiderabile per molti inquilini. La combinazione di eleganza discreta e ottimi collegamenti con i trasporti pubblici rende questo quartiere una scelta ambita per chi cerca una vita attiva senza rinunciare anche alla comodità.
Scegliere uno di questi quartieri per affittare la tua casa ti permetterà di ottenere un ritorno finanziario soddisfacente grazie alla costante domanda di alloggi.
Preparati a godere dei vantaggi di avere una casa in uno dei quartieri più ambiti della città!
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Milano: Affittare o Vendere casa? La risposta degli esperti
Perché affittare casa potrebbe essere un’opzione migliore del vendere a Milano
Il mercato immobiliare di Milano è notoriamente competitivo e dinamico, con prezzi che spesso raggiungono livelli record. Tuttavia, mentre la vendita di una casa può sembrare la scelta più ovvia per coloro che cercano di trarre profitto dal proprio immobile, affittare potrebbe essere un’opzione da considerare attentamente per una serie di motivi.
Stabilità finanziaria a lungo termine
Affittare una casa a Milano può offrire una fonte stabile di reddito a lungo termine. In un mercato dove i prezzi delle proprietà possono fluttuare, il reddito da affitto fornisce una certa sicurezza finanziaria, specialmente se si possiede una proprietà in una zona centrale della città.
Flessibilità
Affittare una casa offre flessibilità sia per il proprietario che per il locatario. Per il proprietario, significa avere la possibilità di decidere se e quando vendere la proprietà senza dover necessariamente farlo immediatamente. Per il locatario, offre la flessibilità di poter trasferirsi senza dover affrontare l’onere dell’acquisto di una casa.
Investimento a lungo termine
Affittare una casa a Milano può essere considerato un investimento a lungo termine. Mentre il valore delle proprietà può aumentare nel corso degli anni, l’affitto può coprire i costi di manutenzione e permettere al proprietario di accumulare un reddito passivo mentre aspetta il momento migliore per vendere.
Copertura delle spese
Affittare una casa può aiutare a coprire le spese mensili associate alla proprietà, come il mutuo ipotecario, le tasse e le spese di manutenzione. Se il reddito da affitto è sufficiente a coprire queste spese, il proprietario può beneficiare della crescita del valore della proprietà nel tempo senza dover sostenere pesanti oneri finanziari mensili.
Mercato in crescita per gli affitti
Il mercato degli affitti a Milano è in costante crescita, alimentato dalla domanda di alloggi da parte di studenti, giovani professionisti e lavoratori trasferiti. Questa domanda continua a sostenere i prezzi degli affitti, offrendo un’opportunità interessante per i proprietari di immobili.
UniMilano
Affittare una casa a Milano anziché venderla può offrire una serie di vantaggi, tra cui stabilità finanziaria a lungo termine, flessibilità e la possibilità di generare un reddito passivo. Considerando il dinamismo del mercato immobiliare milanese e la crescente domanda di alloggi in affitto, affittare con noi di UniMilano, potrebbe essere un’opzione da prendere in seria considerazione per coloro che possiedono una proprietà nella città e vogliono vivere altrove oppure evitare i disguidi creati dagli inquilini, non solo ci occupiamo di tutto ma offriamo una rendita costante.
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Affitti a Milano da gennaio 2024
Affitti in aumento dell’1,9% a gennaio a Milano. Milano è la città con gli affitti più cari d’Italia. A gennaio, i prezzi degli affitti a Milano continuano a salire, registrando un incremento mensile dell’1,9%, portando il prezzo al metro quadro a 12,8 euro al mese. Rispetto all’anno precedente, si osserva un significativo aumento delle richieste dei proprietari pari al 14,6%, come indicato nell’ultimo rapporto sui prezzi delle locazioni pubblicato da idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.
Regioni:
La tendenza al rialzo dei canoni di affitto si è manifestata in tutte le regioni italiane, ad eccezione di Basilicata (-2,6%), Valle d’Aosta (-2,4%), Calabria (-2%) e Piemonte (-0,3%).
I maggiori incrementi sono stati osservati in Molise (3,8%), Trentino-Alto Adige (3,6%), e Lombardia (con un aumento del 3,5%), superando così la media nazionale dell’1,9%.
Anche in Sardegna (2,8%), Veneto (2,7%), Campania (2,6%) ed Emilia-Romagna (2,5%) si sono registrati aumenti superiori alla media. Il resto delle regioni ha evidenziato incrementi che variano dall’1,6% del Lazio allo 0,1% delle Marche.
In termini di prezzi, la Lombardia si conferma come la regione con i canoni di locazione più elevati con 18,5 euro al metro quadro, seguita immediatamente dalla Valle d’Aosta con 18,7 euro/m2. Richieste superiori alla media nazionale di 12,8 euro al mese si osservano anche in Toscana (16,8 euro/m2), Trentino-Alto Adige (14,5 euro/m2) ed Emilia-Romagna (13,6 euro/m2). Negli altri territori, i prezzi variano dai 12,3 euro al mese del Lazio ai 6,3 euro del Molise, posizionando quest’ultimo come la regione con le locazioni più accessibili in Italia.
Province:
Prevalenza di aumenti nella maggior parte delle 104 province monitorate da idealista, tra cui spiccano quelli a doppia cifra di Vercelli (17,4%) e Rimini (10,8%). Trentatré aree hanno mostrato incrementi superiori alla media nazionale dell’1,9%, con variazioni che spaziano dal 7,5% di Foggia al 2% di Parma. Al contrario, i cali più marcati si sono concentrati a Fermo (-10,5%), Rovigo (-6,9%), Grosseto (-6,5%), Benevento (-5,6%) e Reggio Calabria (-5,1%). Altri decrementi coinvolgono 30 province, con variazioni che spaziano dal 5% registrato a Massa Carrara al più modesto ribasso riscontrato a Taranto, Novara e Ancona (-0,1% ognuna delle tre province).
Per quanto riguarda i prezzi medi dei canoni di affitto provinciali, Milano spicca come l’area più costosa, con 22,3 euro al metro quadro. Seguono da vicino Belluno (27,7 euro/m2), Rimini (22,5 euro/m2), e Lucca (28 euro/m2), tutte con canoni superiori ai 20 euro mensili. Le restanti 100 province presentano prezzi che variano dai 19,3 euro mensili di Firenze ai 4,5 euro di Enna, la provincia con i canoni di locazione più accessibili in Italia.
Capoluoghi:
Anche nei capoluoghi di provincia, l’andamento positivo è stato confermato nell’80% dei centri monitorati (68 città con un campione statistico rappresentativo). Le migliori performance sono state osservate a Siena (con un aumento del 6,1%), Trento e Latina (entrambe con un incremento del 5,1%), Lecco (con un aumento del 4,8%) e Napoli (con un incremento del 5,4%). Al contrario, si sono registrati cali più significativi a Modena (-4,4%), Pisa (-4,2%) e Pavia (-3,9%).
Dopo un ulteriore aumento del prezzo di richiesta del 2,9% nell’ultimo mese, Milano ha raggiunto il suo picco storico, con un prezzo medio di affitto che ha raggiunto i 23,6 euro al metro quadro, confermando così la sua posizione come la città con gli affitti più alti d’Italia. A seguire, troviamo Venezia (con 18,1 euro/m2), Bologna (con 16,8 euro/m2), Bolzano (con 15,3 euro/m2) e Roma (con 15,1 euro/m2). Al contrario, il capoluogo più conveniente risulta essere Caltanissetta (con 4,7 euro/m2), seguito da Vibo Valentia (con 5 euro/m2) e Reggio Calabria (con 5,5 euro/m2).
Perché conviene affittare a studenti universitari?
In una città universitaria come Milano è comune trovare costantemente studenti a caccia di alloggi per il loro anno scolastico.
Chi come fuori sede o chi per semplice comodità, sono sempre alla ricerca di camere o appartamenti in cui poter soggiornare il tempo necessario fra studio, lezioni e, perché no, anche un po’ di movida meneghina.
Per questo lo Stato ha deciso di fornire vantaggi sia per il locatore che per il conduttore, disciplinando il contratto in maniera tale che sia favorevole in entrambi i casi.
Quindi quale contratto bisogna usare? Quali sono le tassazioni? E soprattutto perché conviene?
Contratto di affitto per Studenti: Come funziona?
Si tratta di un contratto di natura transitoria dove il locatore (il proprietario) permette a uno o più conduttori (i nostri studenti universitari) di alloggiare nella sua abitazione.
N.B. Il Conduttore sarà sì lo studente ma il contratto può essere firmato anche da uno o entrambi i genitori, in modo da avere maggiori garanzie.
Quali sono i requisiti?
- lo studente dovrà avere la residenza in un comune diverso rispetto a quello in cui si prende in locazione un immobile (i dettagli devono essere inseriti all’interno del contratto);
- il comune dove è ubicato l’immobile deve coincidere con quello in cui è presente l’università a cui lo studente è iscritto o lo studente dovrà risiedere in uno dei comuni limitrofi.
All’interno del contratto sarà necessario che siano presenti i seguenti elementi:
- le generalità del locatore e del/dei conduttori;
- l’ubicazione dell’immobile;
- l’importo del canone;
- la durata del contratto;
- come verrà effettuato il pagamento del canone;
E ora la fatidica domanda… perché conviene?
Il contratto stipulato è quello di affitto transitorio a canone concordato che permette di accedere a delle agevolazioni fiscali e avvalersi della cedolare secca con aliquota al 10%.
Per il proprietario gli altri vantaggi sono:
- il reddito imponibile che è ridotto del 30%;
- l’aliquota IMU che è ridotta del 75%.
Per gli studenti fuori sede poi è possibile accedere a delle agevolazioni fiscali.
Per quanto riguarda la durata, il contratto di affitto di questo tipo permette di vincolare l’immobile per periodi minori, mentre lo studente si vincola solo per il periodo di studio.
Tasse e regole per il contratto di locazione per studenti
Il canone di locazione sarà stabilito in base a dei criteri come la collocazione geografica dell’immobile, la durata del contratto d’affitto e altre potenziali clausole quali arredo, classe energetica, ecc…
Il pagamento del canone di locazione può avvenire in contanti o in qualsiasi modo le parti preferiscano.
La ripartizione delle spese segue il principio dell’affitto ordinario. Il conduttore dovrà sostenere le spese di carattere ordinario (utenze, manutenzione ordinaria), mentre il locatore dovrà sostenere tutte quelle spese che hanno carattere straordinario come il rifacimento di impianti o di parti dell’abitazione.
Le parti possono accordarsi anche a livello contrattuale su come procedere alla suddivisione delle spese.
Registrazione del contratto di affitto per studenti universitari
I contratti di locazione di durata superiore a 30 giorni devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Il contratto deve essere redatto tramite un modello previsto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A partire dalla stipula del contratto, il proprietario dell’abitazione avrà 30 giorni per registrare il contratto e sarà necessario:
- essere in possesso di due copie del contratto;
- sostenere il pagamento di una marca da bollo con importo pari a 16€ per ogni 4 pagine del contratto;
- effettuare il pagamento dell’imposta di registro con aliquota pari al 2% del canone di locazione annuo.
Durata del contratto e sublocazione
Lo studente universitario non ha di certo bisogno di soggiornare per un così lungo periodo, e il contratto può essere rinnovato di anno in anno, a discrezione del proprietario.
Può avere durata minima di sei mesi e durare fino ad un massimo di 3 anni (tempistiche previste dalla legge).
Il locatore può stipulare un contratto che tenga conto di queste due durate.
Se il proprietario dell’abitazione decidesse di stabilire una clausola per allungare o diminuire le durate rispetto a quanto stabilito per legge, il contratto sarebbe considerato nullo.
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Deposito cauzionale d’affitto: come e perché serve
Il deposito cauzionale d’affitto è una somma di denaro che viene richiesta dal locatore al momento della stipula del contratto di affitto, come tutela da eventuali inadempimenti del conduttore.
Perché richiedere il deposito cauzionale agli ospiti
La motivazione è semplice: come detto sopra, il deposito serve come forma di garanzia per il proprietario e come cuscinetto economico per il conduttore.
Se da un lato il locatore può tirare sospiri di sollievo nel caso il proprio conduttore incappi in problematiche economiche; così l’affittuario, avendo in precedenza versato il deposito cauzionale, ha un paracadute.
Nel caso in cui ci siano ulteriori spese da sostenere inerenti all’appartamento o alla camera, quali imbiancatura o danni, il locatore può trattenere una parte o l’intero importo della cauzione a fronte delle spese in questione.
Se, nel nostro caso, la camera è consegnata imbiancata e in una condizione ottimale, la stessa deve essere restituita nella pari situazione, in caso contrario una somma verrà trattenuta.
Come funziona il rimborso della cauzione?
Elaboriamo il rimborso del deposito cauzionale circa 15/20 giorni lavorativi da conteggiare a partire dal primo giorno utile dopo la chiusura del contratto.
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